Tu lo odi o lo ami il miele?

Una dolce colata dorata. Il miele. C'è che lo odia, da non poterlo nemmeno vedere, e c'è che lo ama, preferendolo allo zucchero. 

Il miele, lo sappiamo tutti, è un prodotto elaborato da quelle stakanoviste delle api. L'ape esploratrice vola alla ricerca di un prato ricco di polline, torna all'alveare, spettegola con le operaie di quanto fosse "un sogno" quel manto erboso fiorito, ed indica loro la strada prendendo come punto di riferimento il sole. Le api, una volta giunte sul posto, iniziano a depositarsi sui fiori, ne succhiano il nettare, lo custodiscono gelosamente e rientrate al nido lo trasformano in miele attraverso l'azione di alcuni enzimi

Alcuni di questi barattoli contengono miele liquido, come quello dal colore aranciato, altri solido, come quello bianco.
Foto di Hans Braxmeier da Pixabay

Ma il miele non è solo nettare. I mieli più amari (chiamati di melata) hanno come origine alcune escrezione di insetti, gli afidi molto spesso. Gli afidi succhiano la linfa delle piante rilasciando all'esterno uno scarto, la melata per l'appunto. Per favore però, non storcete il naso leggendo "scarto" ed "escrezioni", cerchiamo di non fare gli schizzinosi. Vi devo ricordare da dove escono le uova con cui preparate le vostre golosissime torte?

Battute a parte. Una volta che il miele è stato elaborato viene lasciato decantare. Si elimina la parte sottostante più impura e lo si inserisce nei vasetti. Perché il miele contenga sostanze preziose, come vitamine, sali minerali ed enzimi, dovrebbe essere innanzitutto più giovane di un anno e meglio ancora se NON pastorizzato

La pastorizzazione sanifica il prodotto, ma le temperature che raggiungono i 65 gradi disattivano le vitamine ed alterano gli enzimi. Anche per questa ragione se siete abituati ad utilizzare il miele come dolcificante dovreste aggiungerlo non ad un prodotto bollente. Povere api, fanno tanta fatica e noi maltrattiamo il frutto dei loro sforzi.

Un miele pastorizzato normalmente è liquido, uno non pastorizzato è solido/cristallizzato. È pur vero che se al liquido fosse aggiunta una parte di miele duro, la consistenza finale tornerebbe ad essere compatta. Quindi è molto difficile distinguere l'uno dall'altro. Nei supermercati è probabile troviate mieli liquidi pastorizzati, semplicemente perché la consistenza morbida è ciò che il cliente si aspetta dal miele. La cristallizzazione è poco conosciuta e conferisce a mieli identici colorazioni diverse. Come spiegare ai consumatori tale diversità? Sarebbe difficile, dunque è più semplice vendere miele liquido.

Ulteriore ragione della cristallizzazione è la presenza di glucosio. Più glucosio è contenuto, più il miele si presenterà solido. Al contrario, più è il fruttosio, più il miele sarà liquido. Glucosio e fruttosio sono i due zuccheri principalmente contenuti nel miele. A livello nutrizionale esiste ben poca distinzione tra uno e l'altro. Ciò che deve essere chiaro, però, è che spesso si aggiunge il miele al posto dello zucchero perché considerato più sano e meno calorico. 

In effetti è così: 100 grammi di miele contengono 303 Kcal e 80,30 grammi di carboidrati semplici (zuccheri). Il saccarosio (il comune zucchero) conferisce 392 Kcal su 100 grammi di prodotto derivanti principalmente da 104,50 grammi di zuccheri semplici. Detta così è chiaro: lo zucchero è più calorico del miele. Ma se si considera che tendenzialmente si aggiunge più miele al latte rispetto al quantitativo che si aggiungerebbe di zucchero (il miele ha un potere dolcificante inferiore dello zucchero),...beh, le calorie che si ingeriscono sono superiori. Si desidera apportare per davvero meno calorie? Il quantitativo di miele da aggiungere deve essere lo stesso dello zucchero.

Il colore ed il sapore del miele dipendono dall'origine del nettare. "Miele di castagno" indica che la maggior parte del nettare da cui è stato prodotto il miele ha come origine i fiori del castagno. Come fanno gli apicoltori ad esserne certi? Si eseguono sul miele delle analisi in laboratorio per determinare la tipologia di fioritura del polline rimasto all'interno del miele. Infatti, quando la piccola ape si posa su un fiore per succhiarne il nettare, si sporca le zampine pelose di polline, il quale rimane lì attaccato. Non vi è mai capitato di vedere delle api con delle palline appiccicate alle zampe? Ecco, quelle palline sono polline e una quantità di esso verrà trasportata nell'alveare e rimarrà intrappolata nel miele. Guardate la zampetta dell'ape nella foto qui sotto!

Ape con polline sulla zampa.
Foto di Davide Guenzi© 

Il mondo delle api è davvero affascinante! Non vi incuriosiscono questi piccoli insetti, così dediti al lavoro e alla loro regina?

ATTENZIONE, NON UCCIDETE LE API, sono preziosissime per l'ambiente! Sappiate che se non si sentono in pericolo non vi pungeranno mai. Per loro una singola puntura significa morire, quindi non hanno convenienza a pungervi. Se trovate un alveare, chiamate i vigili del fuoco, che a loro volta avviseranno un apicoltore e ci penserà lui a mettere le api (e voi) in totale sicurezza.

Commenti

  1. Ciao, non amo il miele. Però, nella mia dieta, lo inserisco al posto della marmellata, con le fette biscottate, alla mattina per colazione.
    Bello l'articolo, quasi poetico....sembra di vedere l'ape che vola nei prati, mette tranquillità, dicono che quando non ci saranno più loro non ci sarà più neanche l'uomo. In merito al miele so che é il dolcificante più antico, pi6 dello zucchero. San Giovanni Battista, nel deserto, si ciba di cavallette e miele selvatico.
    Brava! 10+

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