La relazione cibo-musica esiste per davvero

L'estate sta finendo...e un anno se ne vaaaa! Per caso avete letto la frase cantandola? Mentre la scrivevo io sì, la stavo cantando. Con grande rammarico siamo costretti a tornare alla realtà, aspettando con occhi luminosi la prossima estate. Io mi sono presa una interminabile pausa dal blog, scusate la mia mancanza, ho avuto una sorta di blocco dello scrittore.

Oggi però, con la consapevolezza che mancano solo 4 mesi a Natale, mi pare già di sentir risuonare per le radio di ogni negozio e supermercato le canzoni pop natalizie targate anni '80-'90.

Come mai questi riferimenti alla musica? Perché musica e cibo sembrano avere una relazione...intima. Non tutti gli scienziati sono favorevoli a questo rapporto, non ne hanno completa fiducia. Alcuni studi dicono che cibo e musica sono solo amici, nessuna relazione. Personalmente, vorrei dare spazio a chi è favorevole alla coppia.
 
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Charles Spence, un professore di psicologia sperimentale all'Università di Oxford, ritiene che la musica sia in grado di ammaliare il cervello facendo in modo che questo invii stimoli sensoriali alterati, anzi, amplificati, per esempio un gusto più dolce o salato. Ciò significa che una nota del tastierista al matrimonio di vostro cugino che vi giunge all'orecchio potrebbe farvi percepire lo spumante particolarmente dolce. Per cui gli stimoli musicali sarebbero in grado di influenzare la percezione dei gusti: l'impatto emotivo che suscita la musica in sottofondo presente alle vostre cene potrebbe influenzare l'opinione del vino in degustazione sulla tavola [1].

Secondo uno studio del 2008 [2] la musica ad alto volume nei bar favorirebbe il consumo di alcol e ridurrebbe il tempo medio di consumo. Come possibile spiegazione gli scienziati suggerirono la difficoltà di interazione sociale causata dall'alto volume la quale procurerebbe l'intrattenersi con quale bicchiere di troppo da ingurgitare più velocemente.
 
Parliamoci onestamente, non esistono risultati scientifici unanimi. In alcuni casi ascoltare la musica mentre si mangia e si beve avrà come conseguenza una maggiore lunghezza dei pasti e un incremento dell'assunzione di cibo e bevande [3]. Che spiegazione poter dare? Forse l'entusiasmo prende il sopravvento, facendoci perdere tempo a suon di ondeggiamenti di testa o di pestaggio dei piedi sul pavimento, al posto di portare la forchetta alla bocca. Facendoci coinvolgere dal ritmo non siamo in grado di prestare particolare attenzione a cosa e a quanto si sia già mangiato. 

Tra i risultati di un altro studio si rileva che la velocità con cui attacchiamo le pietanze è influenzata dalla musica, ossia i morsi al minuto tendono ad incrementare soprattutto se il ritmo della melodia è vivace, ma la lunghezza totale del pasto non sempre viene influenzata [4]. Stando alla logica, uno stile veloce in sottofondo al pasto potrebbe indurci a mordere seguendo il ritmo, quindi in modo accelerato rispetto al normale. La durata della scorpacciata dovrebbe essere inferiore. Ma se facciamo parte di quel gruppo di persone che preferisce muovere il bacino alla mandibola, allora la lunghezza del pasto potrebbe risultare invariata: mangiamo veloce e ritmicamente, ma tra una boccata e l'altra battiamo le mani. Perdiamo il tempo guadagnato insomma.

Confesso che quest'ultimo è uno studio un po' vintage (del 1985), ma direi che lo possiamo considerare per vagliare più ipotesi. Però, fatto interessante, è che il nostro studio dimostra l'aumento dei morsi anche passando dalla mancanza di un sottofondo, ad uno lento, ad un ritmo sfrenato [4]. 

Ed ancora, altri studiosi hanno riscontrato che la lunghezza del pasto risulta superiore in caso di musica lenta. Ad ogni modo, nell'esperimento la durata della cena era risultata dilatata in presenza di musica, qualsiasi stile melodico fosse presentato, se comparata con l'assenza di sottofondo [5]. Se la musica è lenta, siamo portati, esattamente come nel caso della melodia veloce, a pranzare seguendo il ritmo della musica: più lento è, più duraturo è il pasto. 

È vero che esistono discordanze, ma quello che si può capire è che la musica, indipendentemente dal ritmo, ha un effetto sul modo con cui ci approcciamo al cibo. Riassumendo, può essere in grado di:

1) farci mangiare e bere di più;
2) dilungare i pasti;
3) farci mangiare più velocemente, non sempre con conseguenze sulla lunghezza del pasto.

E per quanto, scientificamente parlando, non sia ufficiale, i più soggetti ad un aumento dell'apporto di cibo e di liquidi sono proprio le persone che dovrebbero regolarsi maggiormente, ovvero quelle con un Indice di Massa Corporea più elevato [6]. Per cui, onde evitare il rischio, se siete a dieta per perdere qualche chilo evitate la musica durante i pranzi e le cene...non si sa mai.

Avete mai provato a mangiare con la musica accesa? Quale effetto vi ha fatto? Vi piacerebbe provare tutti questi approcci cibo-musica per vedere a quale gruppo appartenete?

FONTI
[1] North AC. The effect of background music on the taste of wine. Br J Psychol 2012;103(3):293-301. doi: 10.1111/j.2044-8295.2011.02072.x.
[2] Guéguen N, Jacob C, Le Guellec H, Morineau T, Lourel M. Sound level of environmental music and drinking behavior: a field experiment with beer drinkers. Alcohol Clin Exp Res 2008;32(10):1795-8. doi: 10.1111/j.1530-0277.2008.00764.x.
[3] Stroebele N, de Castro JM. Listening to music while eating is related to increases in people's food intake and meal duration. Appetite 2006;47(3):285-9. doi: 10.1016/j.appet.2006.04.001.
[4] Roballey T, McGreevy C, Rongo RR, et al. The effect of music on eating behavior. Bull Psychon Soc 1985;23:221–222. https://doi.org/10.3758/BF03329832.
[5] Mathiesen SL, Mielby LA, Byrne DV, Wang QJ. Music to eat by: A systematic investigation of the relative importance of tempo and articulation on eating time. Appetite 2020;155:104801. doi: 10.1016/j.appet.2020.104801.
[6] Cui T, Xi J, Tang C, Song J, He J, Brytek-Matera A. The Relationship between Music and Food Intake: A Systematic Review and Meta-Analysis. Nutrients 2021;13(8):2571. doi: 10.3390/nu13082571.

Commenti

  1. Ciao Jessica, ben tornata! Interessante! Non immaginavo che ci potesse essere una connessione tra musica e cibo.
    Normalmente non ascolto musica quando mangio, più che altro guardo la TV: il telegiornale. Non so se anche questo incide sull'assunzione di cibo.
    Comunque le vacanze sono finite, da una parte menomale, anche perché in ferie si mangia troppo. Buon lavoro.

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    1. In generale quando si mangia sarebbe meglio avere poche distrazioni, sia per concentrarsi su quello e quanto si sta mangiando, sia per avere l'opportunità di sfruttare il momento per stare in compagnia di chi c'è a tavola con noi. Per cui la televisione sarebbe meglio averla spenta :)

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