Aceto di mele per dimagrire?

Si avvicina l'estate e con essa i nuovi trend per perdere peso. Direttamente dagli Stati Uniti la tendenza è social: bere l'aceto di mele alla goccia oppure mischiato con succo di limone, pepe e miele, tutti i giorni e senza nient'altro. Tra breve tempo potremmo trovare anche in Italia quest'abitudine, simile alla moda "dell'ananas brucia grassi" di qualche tempo fa. Con qualche effetto avverso di troppo però...

I primi riscontri

Mi sono stupita dell'esistenza di risultati Google, datati 2018-2019, i quali consigliano l'aceto di mele, diluito, per fortuna, come strumento di dimagrimento. In uno, in particolare, si fa riferimento ad alcuni risultati di studi dimostranti il beneficio dell'aceto di mele sul peso corporeo. Niente citazione delle fonti però. La maggior parte dei siti della prima pagina di Google riporta titoli entusiasti, pochi evidenziano anche gli effetti negativi. 

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Credo sia plausibile pensare che questo trend dell'aceto di mele derivi da una verità travisata. L'acido acetico, prodotto a livello intestinale a partire da composti non digeriti, riesce ad abbassare il pH intestinale. L'ambiente acido creato scongiura la formazione di batteri patogeni. Inoltre, a seconda del microbiota (cioè la flora batterica) presente, i risvolti possono essere anche metabolici (ne parlerò nel prossimo post). Uno dei primi studi, condotto ben 11 anni fa, sembrava delineare prospettive meravigliose per gli individui obesi sottoposti ad un trattamento con aceto di mele [0].

Cosa si dice negli U.S.A.

La moda sembra partire dagli States, quindi penso sia utile fare la stessa ricerca in inglese. I risultati sono un pochino più critici.

Sicuramente è piacevole notare che chi ha imboccato la strada per perdere peso con l'aceto, abbia ricercato delle prove scientifiche che giustificassero i benefici ottenuti, inserendo anche gli svantaggi. Ciononostante, non sempre i risultati degli studi indicati sono correttamente interpretati. Per esempio, viene riportato come vantaggio la sensazione precoce di sazietà. L'articolo di prova dimostra che tale "vantaggio" esiste in quanto l'aceto di mele è mal tollerato. Di conseguenza si soffre di nausea [1]. L'appetito passa perché la sola idea di mettere in bocca il cibo dà il voltastomaco. Esiste un'alternativa decisamente più sana per sentirsi pieni velocemente: mangiare il piatto di insalata prima di iniziare il pasto. A seguire, bere un bicchiere di acqua. E perché non condire con l'aceto di mele, se proprio lo volessimo provare?

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Invece la riduzione della voglia di dolci viene correlata agli effetti antiglicemici dell'aceto, il quale rallenta l'assorbimento degli zuccheri. Lo studio menzionato però, ipotizza questi vantaggi per soggetti adulti a rischio diabete, dunque non per chiunque. Tra l'altro, lo studio è stato condotto con un campione risicatissimo di sole 14 persone. Statisticamente ridotto per correlare gli esiti alla popolazione obesa od in sovrappeso [2].

Risultati della letteratura scientifica

Perché non ricercare da database scientifici a questo punto? Uno dei due database utilizzati mi ha proposto solo due risultati di ricerca. Il primo avevo già avuto modo di leggerlo qui. Riporta il caso di una quindicenne di origini marocchine con gravi problemi di erosione dentale dovute all'assunzione giornaliera di un bicchiere di aceto di mele. Sembra che in nord Africa sia tradizione questa tecnica per perdere peso. Quindi, potevamo sospettarlo, l'abuso dell'aceto di mele provoca seri danni ai denti [3]. Il secondo studio non ha previsto un braccio di controllo, cioè un gruppo al quale non viene fornito l'intervento in esame, ed è stato condotto su sole 49 persone per pochi giorni. Al campione è stata somministrata una dieta vegana, inferiore a 2000 chilocalorie, e con una integrazione anche a base di aceto di mele. La perdita di peso e la diminuzione del BMI, della circonferenza vita e fianchi non possono essere relazionate alla supplementazione con l'aceto, ma sicuramente alla dieta ipocalorica [4].

Ho proseguito l'indagine con il secondo database. I risultati della ricerca sono in numero maggiore. Ho quindi filtrato la ricerca con studi datati 2016-2020: è meglio che le prove scientifiche non abbiano più di 5 anni. Diversi studi sono condotti su animali, quindi gli esiti per gli esseri umani sono tutti da verificare.

Risultati incoraggianti nel calo ponderale (del peso) li ho letti in tre articoli. Il primo, condotto su 39 persone, associa l'aceto di mele ad una dieta restrittiva e confronta l'intervento con una dieta priva di integrazioni. Nell'intervento con aceto di mele si rileva il calo di peso, di BMI, delle circonferenze, dell'appetito, del colesterolo, dei trigliceridi e dell'adiposità viscerale. In ogni caso, la numerosità campionaria ristretta lascia intendere la necessità di ulteriori accertamenti [5]. L'aceto da solo, come invece la moda sembra voler far intendere, non è stato studiato. Non credo sia saggio suggerire lo shottino di aceto di mele in base ai risultati di questo studio.

Gli altri due articoli sono pubblicati su riviste peer-review, cioè devono essere sottoposti al controllo di ricercatori indipendenti. L'articolo [6] è una rassegna di tutti gli effetti positivi che l'aceto di mele ha nei pazienti diabetici, anche in termini di miglioramento del peso. Ripeto, in pazienti diabetici. Il secondo articolo peer-reviewed ha rilevato un miglioramento significativo della pressione diastolica, ma un leggero incremento del peso. Gli autori stessi indicano il bisogno di studi futuri per confermare i risultati, data la brevità dello studio. In un eventuale studio condotto per un anno, gli effetti sul peso potrebbero essere positivi già a partire dal terzo mese. Aggiungono però, della ridotta palatabilità dell'aceto, della corrosività a livello dell'esofago e gastrico e dei possibili dolori allo stomaco [7]. Non sono sicura che chiunque sarebbe disposto a bere 30 mL di aceto di mele, anche se diluiti in 250 mL di acqua, tutti i giorni per tre mesi...Io no, per lo meno.

L'influenza del Web

Si può notare come molti studi sull'aceto di mele arrivino dal medio Oriente e oltre. Forse perché, in paesi come Pakistan, Malesia o Iran, l'aceto potrebbe essere utilizzato non solo come condimento per le insalate. Per esempio, una tipica bevanda di benvenuto iraniana è il Sekanjabin, fatto con aceto bianco. L'aceto è fermentato, ed è ormai risaputo che gli alimenti fermentati sono ottimi a livello intestinale. Se l'aceto fosse davvero di uso comune in questi paesi, ma sono solo mie ipotesi, potrebbe esserci stato un adattamento del microbiota intestinale, che ha comportato benefici anche dal punto di vista del calo ponderale.

Infine, riporto i risultati di una ricerca effettuata dall'Università della Florida del Nord nel 2020. I ricercatori hanno verificato come il 66% dei risultati su Pinterest, inerenti la perdita di peso a seguito dell'assunzione di aceto di mele, evocasse gli aspetti benefici della bevanda, senza però menzionare i chili effettivamente persi [8].

Utilizzare l'aceto di mele come condimento, oppure in preparazioni alimentari, consente di dare alle pietanze un sapore gradevole. Attualmente non è consigliabile berlo, anche solo diluito, per perdere i chili di troppo. Bisogna attendere gli esiti dei prossimi studi per avere certezze.

E dunque? Per trovare la salute ci si dovrebbe attenere a questi tre consigli: 1) NON prendere decisioni affrettate solo perché lo dice internet, 2) rivolgersi ad un medico (ricordo che i risultati degli studi sono ottenuti in un ambiente controllato e specializzato), 3) NON redigere una dieta in autonomia, ma consultare gli esperti... quelli veri. Mi si accappona la pelle ogni volta che sento dire "eh, ma l'ho letto su un sito". Meglio sbloccare lo schermo del telefono e chiedere al proprio medico, no? Se ci si fida di internet, perché non fidarsi del medico?

Internet ed i social network sono un'arma potentissima per spargere la voce. A volte avvalersi di gruppi o applicazioni può essere funzionale anche per i professionisti. Purtroppo viene diffuso di tutto, e quando una convinzione sbagliata si radica nella mente è rarissimo si riesca a persuadere le persone a cambiare l'abitudine dannosa. È facile cadere nella tentazione di percorrere una strada breve che pare essere promettente, piuttosto che imboccare un percorso lungo che richiede di spingersi oltre i propri limiti fisici e mentali.

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Ci piacerebbe avere tutto subito, ma come la mettiamo con la soddisfazione di esserci messi in gioco ed aver raggiunto vette che non credevamo essere in grado di scalare? Di salite da affrontare ce ne sono tantissime, ma avere alle spalle l'orgoglio di aver conquistato una prima volta la cima è sicuramente la spinta giusta per affrontare la vita dalla giusta prospettiva.

E voi, che idea vi siete fatti?

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