Oggi è la giornata mondiale dell'Hamburger!

Di bizzarrie ne esistono in gran numero e questa è una di quelle: la giornata mondiale dell'Hamburger.

Siamo abituati a pensare all'hamburger come al panino tipico americano con carne, un'abbondanza di bacon croccante, salse e formaggio fuso che sbordano da ogni parte. E non possono mai mancare la foglia di insalata con le due fette di pomodoro, giusto per dare quel sentore di piatto sano. Il cetriolino! Non scordiamoci di lui. Di solito lo scartano tutti (a me piace), chissà perché lo inseriscono sempre...

Foto di amirali mirhashemian da Unsplash

Certo, fatto così non può essere considerato sano, per quanto delizioso sia. Basta eliminare il bacon... lo so, non è la stessa cosa senza...sostituire le salse appiccicose con una salsa allo yogurt e magari aumentare le verdure riducendo il formaggio. La carne la possiamo lasciare. Eventualmente la si può sostituire con una polpetta "schiacciata" di verdure o di legumi, o un hamburger di pesce.

Rimaniamo sull'hamburger classico però. Sapete che il pane contiene burro e a volte anche uova? Uniamo questi due elementi alla tipica farcitura e saremo i benvenuti alla sagra dell'arteria ostruita. Non voglio impedirvi di preparare il panino così, se poi lo mangiate una tantum lo sfizio è sicuramente concesso, ma a mio avviso le uova le si possono eliminare ed il burro sostituire tranquillamente con dell'olio extravergine di oliva.

Concentriamoci ora sui quei puntini che poggiano sul pane: i semi di sesamo. Ci si bada poco ai semini perché rimangono nell'anonimato rispetto all'esuberanza del resto degli ingredienti. Anche loro sono un concentrato di energia e nutrienti. Sono semi oleosi, quindi ricchi di lipidi, più comunemente grassi. I grassi mono e poli insaturi (quelli buoni per intenderci) sono l'acido oleico e quello linoleico (omega 6). In aggiunta c'è la presenza di qualche grasso saturo. Troviamo tantissime vitamine principalmente del gruppo B, fibre, carboidrati, proteine e minerali come calcio, ferro, magnesio, zinco e fosforo. Sono, però, assorbiti con difficoltà in quanto legati saldamente ai fitati della fibra. Detto ciò, si comprende quanto i semi di sesamo siano eccellenti per impreziosire una pietanza, ma sicuramente è indispensabile ricordarsi di usarli con parsimonia.

Passando ora all'hamburger. Se lo voleste creare da zero, vi suggerisco un paio di cose: se prendete un pezzo intero da tritare a casa, consumate il macinato, o comunque cuocetelo, il prima possibile. Non aspettate più di 24 ore. Nel pezzo intero i microrganismi si trovano solo esternamente ed il cuore della carne è invece sterile. La questione cambia quando la carne viene macinata perché i microrganismi esterni entrano in contatto con le parti interne ed iniziano a contaminarle. Inoltre, a seguito della macinazione, si liberano i succhi carichi di nutrienti che sono fonte energetica per i microrganismi. La proliferazione batterica avviene, dunque, velocemente. Più tempo passa, più la carne si degrada. E se è appurato che grazie alla cottura i batteri vengono uccisi, è anche vero che le alterazioni persistono e potrebbero creare problemi intestinali. Quindi hamburger sempre ben cotto. A meno che non siate certi che la preparazione sia stata ottimale e che l'hamburger non contenga carne di suino. La carne di maiale è sempre meglio consumarla ben cotta, macinata o non.

Secondo me, è buona norma congelare la carne trita per più di quattro giorni, soprattutto se l'acquistate già tritata. In questo modo, anche se ci fossero microrganismi, il deperimento sarebbe bloccato. Una volta scongelato il macinato, l'attività batterica riprenderebbe, ma la concentrazione finale dei microrganismi e le alterazioni non sarebbero pericolose. Infine, con la cottura effettuata per tempo si annienta ogni nemico. Intestino salvato!

Che ne dite, non sono tante informazioni per un panino a metà con in mezzo della carne?


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