Sgarro o non sgarro? È questo il dilemma...dietetico

 Abbiamo discusso spesso di come fare uno strappo alla regola sia inevitabile. Il dilemma è: uscire dal seminato va bene oppure bisogna resistere a certe tentazioni?

Buongiorno a tutti, oggi il tema del post sarà proprio lo sconfinamento dal rigore dietetico. Sarò breve, non vi farò perdere troppo tempo. 

Foto di Gianni Crestani da Pixabay

Esistono tre tipi di strappi, i primi due più severi se si è a dieta. In ogni caso, anche se dovesse scappare un piede, c'è sempre la possibilità di rimediare, basta rimettersi in carreggiata senza sentirsi in colpa e senza abbattersi, ma anzi, tornando in pista più forti e determinati di prima, avendo soddisfatto tutte le voglie succulenti che ci stuzzicavano. Ciò non vuol dire eccedere con i comportamenti opposti, quali rinunce, restrizioni, digiuno ed attività fisica al cardiopalma.

Tipi di strappi alla regola

1. Il primo strappo è la giornata libera (cheat day): un giorno intero per darci alla pazza gioia con tutto ciò che più ci piace. Quando si è a dieta, questo comportamento è rischioso, dato che si tende ad introdurre molte più calorie del necessario, ricoprendo anche il deficit calorico che ci era indispensabile mantenere per perdere peso. Ecco, se un giorno succedesse proprio questo, anche in considerazione del Ferragosto appena trascorso, poco male: mettiamo in un angolo la bilancia, non pesiamoci il giorno successivo e riprendiamo i comportamenti abituali. D'altro canto siamo esseri umani, una debolezza è parte del gioco, è solo l'eccezione, non la regola. Ricordiamoci infatti che errare è umano, ma perseverare è diabolico.

2. Il secondo sgarro è il pasto libero (cheat meal). In questo caso, o il pranzo o la cena si caratterizzano per l'assunzione di alimenti che durante il resto della settimana sono off limits. Per esempio: amatriciana e fritto misto a pranzo, e cena in linea con le regole dietetiche. È chiaro, quindi, che esiste l'eventualità di apportare più energia del dovuto. Certo, sempre meno che nell'intera giornata libera. 

È anche vero che nei piani dietetici è spesso ammesso il pasto libero. Se mangiato con cognizione, rispettando l'equilibrio dell'altro pasto, allora non solo soddisferà il palato, ma non peserà troppo sulla bilancia. Di solito ci si concede la pizza, che abbiamo già visto essere un buon alimento anche in caso di dieta, un hamburger oppure un piatto unico goloso, come potrebbero essere gli gnocchi al ragù, la lasagna o la carbonara. Qui ci colleghiamo al terzo punto.

Foto di pastel100 da Pixabay

3. Un alimento estremamente goloso. Mi viene in mente un tiramisù. Questo è lo strappo più gestibile, più sano e più consigliato, a mio avviso, in quanto è possibile farlo rientrare nel conteggio calorico del pasto. Faccio più chiarezza. Il tiramisù è preparato, tra gli altri ingredienti, con mascarpone, zucchero e cacao. Non può certo essere definito light. Ma se mangiassi pasta con pomodorini freschi, un contorno di verdura e una fetta di tiramisù, sarebbe grave? Per nulla, perché utilizzerei il tiramisù per coprire l'energia, più o meno eh, che normalmente avrei assunto con un secondo piatto e la frutta. Non ci va la pasta? Optiamo per il pane. Non abbiamo voglia di un primo piatto? Verdura e legumi o verdura e pesce corrono in nostro soccorso. Ed il tiramisù coprirà il fabbisogno calorico restante. Ovviamente gli altri pasti devono seguire il regolare regime dietetico. La perfetta gratificazione per l'ottimo lavoro svolto. 

Occhio, questo non deve essere il pretesto per mangiare la leccornia tutti i giorni..."tanto la inserisco nel fabbisogno energetico giornaliero". La tentazione è ammessa una volta la settimana, anche meno se riuscite a controllarvi, non sette giorni su sette.

Perché sgarrare è importante

Cedere alla tentazione è importante per rimanere motivati, non incastrati in una dieta monotona e poco soddisfacente fatta di privazioni e zero gioie, e per evitare le abbuffate: quelle sì che comprometterebbero il lavoro svolto fino a quel momento. Ricordiamoci che essere a dieta non significa soffrire la fame come fossimo in carestia, ma trovare la felicità nel cibo che fa meglio al nostro corpo, ritrovando il benessere e la salute. E per far bene allo spirito, che deve essere potente e determinato dato che non ci deve abbandonare, c'è bisogno del contentino che risolleva gli animi e la voglia di spingersi ancora oltre.

Immaginatevi la dieta come un elastico. Ogni volta che ci priviamo di qualcosa che vorremmo mangiare, tiriamo sempre più quell'elastico. Anche durante la settimana, in cui siamo stati bravi a mangiare sano, abbiamo tirato continuamente l'elastico. È al limite, si sta per spezzare, attenti! Cosa fare per allentarlo? Concederci lo sgarro. Fiuu, menomale! L'elastico non è più teso e anche noi siamo più rilassati, con la gioia di aver mangiato qualcosa che ci ha fatto bene al cuore. 

E se l'elastico si fosse spezzato, che cosa sarebbe accaduto? Sarebbe successo che, stanchi delle limitazioni, avremmo abbandonato la dieta e, forse, ancora peggio, ci saremmo fiondati su quell'alimento tanto agognato, ma regolarmente evitato, mangiandone in gran quantità per riempire il vuoto che avevamo creato. Potrebbe trasformarsi in un vizio irrecuperabile. In questi casi riuscire a frenarsi è difficile. Ancora di più, ritrovare le risorse emotive necessarie per imboccare nuovamente il giusto sentiero. 

Ecco perché non bisogna giocare con la psiche. La mente è possibile controllarla, ma quando stiamo per perdere il controllo è doveroso assecondarla, prima che sia lei a guidare noi, ripetutamente e incontrollabilmente, verso quegli alimenti che ci confortano. E che, scommetto, non essere certo sedano e carote.



Commenti

  1. Letto anche questo articolo, devo dire che mi piace proprio il tuo modo di scrivere rassicurante pur dando importanti indicazioni per la salute !

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie mille. Sono felice che ti piacciano e che legga sempre ogni articolo. Sono davvero contenta! Cerco di mandare messaggi positivi perché non è facile essere sempre sul pezzo e sapere che errare è normale e che capita a tutti credo possa essere un notevole sostegno.

      Elimina

Posta un commento